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ACLI CHIVASSO

Il ruggito della Mieloni

(Di questi tempi/266)

Questo governo campa alla giornata, inventandosi congiure, sussurri e grida. Quando non usi il cervello, minacci. È la destra bellezza. 

Vedere/sentire ad Atreju la Mieloni ruggire come se l’avessero pestata il callo, avrebbe fatto rivoltare nella tomba Tolkien. Andiamo tutti allo zoo comunale per vedere le beve feroci. Vengo anch’io? No, tu no. E perché? Perché no. Spettacolo squallor. Mai da Fratelli tutti. E la sequenza di numeri equestri non demorde: Abbiamo aumentato l’occupazione! Nessuna tassa in più! Viva i condoni! Più risorse alla sanità pubblica! Me cojoni, direbbero alla Garbatella. Vogliamo la pace! E aumentano le spese militari. La più grande statista indipendente dell’universo ha ricevuto il bacio della morte da Musk. Boia faus. 

E poi viene la Lega a completare il quadro di insieme: Deportiamoli in Albania! Difendiamo i confini! Blocco navale! Rimandiamoli a casa loro! 

Del Mastro, reagendo al numero crescente di suicidi nelle carceri, ha osato dire: Godiamo a farli soffrire. Catto-destra cattolica. Dio perdona, la Lega no. 

Salvini ha corretto il tiro: da Prima gli italiani a Prima il ponte. Genialata da politica politicante, che non è piaciuta a Pontida. La Lega è Padania. Beve solo l’acqua fedita del dio Po. Sono loro i veri barbari. 

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