(Di questi tempi/267)
In altri anni, quando gli italiani stavano meglio, era di moda prendere di mira il Natale consumistico. Eravamo dei gran mistici? O non gradivamo l’invasione dei panettoni? È che avvertivamo uno stile alla Milano da bere.
Oggi stiamo diventando quasi tutti più poveri. E allora? Siamo circondati e circuiti da una pubblicità infestante, che mette in scena bambini festanti. Senza pudori. Passi il modello Famiglia Felice. I venditori devono pur vendere qualcosa. E il dono, il regalo implora pace e armonia sulla terra. Ma i pargoli, che si muovono tra panettoni e abbracci, coccolati e venerati, questo è troppo! È un insulto alla condizione disumana di tante piccole creature, che pagano dazio alla politica dei potenti. Sotto le bombe, nascosti come topi nelle catacombe, affamati e denutriti, malati, picchiati, feriti, abbandonati, uccisi.
La torta in faccia la tiro ai governanti del nostro mondo, anche a quelli più vicini a noi. E non dimentico quella parte della sinistra, che continua a dire di sì alle armi. Delinquenti tutti! Siete tutti coinvolti. Provate a guardare in faccia questi bambini, a cui avete stravolto la vita. Avreste potuto allestire una tavolata di pace, invece di massacrare e lasciar massacrare i popoli. La bramosia del potere genera i mostri. Avvelena i pozzi della vita.
Già i nostri figli devono subire le nostre sconfitte. Risparmiamogli un mondo di guerre. Non vorrei che solo gli angeli continuino a cantare la pace!