(Di questi tempi 263)
Di che parla il non-voto? Della negazione dei diritti dei cittadini. Dell’insofferenza verso la politica dei partiti. Non ha valore di disobbedienza civile. In positivo è che la prossima volta non ripeti l’errore, magari dopo uso abbondante di Malox e a corto muso.
Al tempo preistorico della politica si diceva: gli elettori di destra vadano a votare, perché la sinistra sarà compatta alle urne. Oggi invece la sinistra è volata in cielo, e il manipolo dei destroni non manca di un colpo.
Per invogliare i non votanti suggerisco alcune suggestioni. Immagina. Che bello nel tuo piccolo punire l’austroungarico Valditara? E l’effigie di La Russa a casa? Sto già godendo. Berlusconi era impareggiabile nel farti votare: ti pago; 1000 euro ai redditi più bassi; dentiere ai pensionati; il Grande Fratello giorno e notte; qualche amenità da bunga-bunga. Poi votavi Babbo Natale, e vedevi volare alle stelle Mediaset. Magia!
Puoi sempre scegliere i partiti del non-noto, quelli duri e puri. El Merendero Salvini e Mister Adenoidi Conte. L’impossibile sarebbe Bossi contro Grillo. Mostarda per tutti! Una gran figata.
La Mieloni non si preoccupa dei molti non votanti. Ti fa un bel discorso funebre: ho vinto io. Ora vi cucino alla vaccinara tutti. Quindi zitti, testa bassa, al lavoro. Nessuno si permetta di occuparsi di politica. Maggioranza silenziosa. Già visto?
Invece a sinistra bubbole e coriandoli. Elly in crescita. Ma il Pd è l’elefante democristiano, buono per tutte le stagioni, anche alle inciuciate su guerra e pace. Quindi voti Elly, e ti regalano due cacicchi. Maledetta primavera.
Ho lasciato per ultimo l’ormonale Vannacci. Se lo voti, affossi la gigantografia di Salvini. Però il suo mondo al contrario, che è quel mondo che ha prodotto i mostri della ragione, ci è del tutto indigesto. Qui optiamo per il non-voto. Liberi tutti! Allegria.