(di questi tempi 273)
Questo nostro governo sta veramente cambiando la storia. Soprattutto offre al mondo, in barba alle sinistre, un’altissima qualità della politica. Infatti l’ultima frontiera realizzata con una intensità unica è il sistema lecca-lecca.
Noi piemontesi, che pensavamo di aver smarrito l’afflato risorgimentale di aver liberato l’Italia dalle molteplici servitù, ora ci gustiamo un bel lecca-lecca per i secoli dei secoli. Dopo il Pelato Cirio e il Chiodo Salvini, l’amazzone Mieloni ci introduce nel brillante mondo della cortigianeria. Ma slingua soltanto quelli che se lo meritano: i potenti, i ricchi, gli adrenalinici. Appena si è profilato all’orizzonte il messia Trump, lei si è tuffata tra gli anfratti dei suoi biglioni. Con Musk, dal saluto simil-fascista, la copula è tecno-futurista.
I due onnipotenti si dichiarano araldi del Signore. E dunque la politica del lecca-lecca è più che mai giustificata. Qualsiasi brutalità afferma il Ciuffo, la Mieloni lo applaude senza battere ciglio. Come per l’algido Cosmonauta. Dov’è finito lo spirito critico della Tap? E pensare che l’Europa dovrebbe temere la politica commerciale aggressiva di quei due! È che la destra fa da stampella del sistema. Questo lo dovrebbero sapere anche i suoi elettori. Conformismo borghese a iosa. Ma non finisce qui.
La Mieloni vede comparire all’orizzonte Milei, quel ragazzaccio che fa politica con la motosega, e prontamente scatta il lecchinaggio. In Europa, la poverina, deve accontentarsi di Orban, una mezza sega.
Il servilismo politico italiano ha conosciuto tempi più austeri. La DC, finchè si è accontentata dei dollari americani, ha vissuto serena. Così il PCI dei rubli. Ma la magistratura ha dato un taglio sul vivo. Quando è troppo, è troppo. La Mieloni ha imparato la lezione. Può continuare a lecchinare indisturbata, perché ci pensa Nordio a bacchettare i magistrati.
E se si comperasse una bella gelateria con tanti cornetti alla crema? È che la politica rende di più.