Protesta per il ritiro dell’autorizzazione alla raccolta firme a Chivasso:
Un diritto civico messo da parte per fare spazio a una manifestazione automobilistica.
Siamo rimasti profondamente delusi dalla decisione dell’amministrazione comunale di ritirare l’autorizzazione per la raccolta firme delle ACLI, che si sarebbe dovuta tenere sabato 16 novembre. Così esordisce Francesco La Terza presidente del circolo Acli di Chivasso. Un’iniziativa importante, che puntava a raccogliere firme per due leggi di iniziativa popolare sulla trasparenza dei partiti politici e sulla partecipazione dei cittadini nelle decisioni delle amministrazioni locali. Questi sono temi fondamentali che riguardano tutti noi, e il rifiuto di dare spazio a questa manifestazione civica è davvero incomprensibile.
La raccolta firme non era solo un modo per sensibilizzare la comunità su argomenti cruciali, ma anche un’occasione per dare a tutti i cittadini la possibilità di partecipare attivamente alla vita politica. Ma l’amministrazione comunale ha deciso di far sloggiare la nostra iniziativa per dare
spazio a una manifestazione automobilistica. Peccato che l’area mercatale di Chivasso, dove entrambe le iniziative dovevano svolgersi, fosse perfettamente compatibile per ospitarle entrambe.
Le due cose non si sarebbero certamente annullate a vicenda, eppure l’amministrazione ha scelto di fare spazio a un evento di altro tipo, senza nemmeno considerare il valore della nostra iniziativa.
Quello che ci lascia perplessi è il fatto che, mentre un evento automobilistico sembra avere più “appeal” mediatico e pubblico, un'iniziativa civica che promuove la partecipazione e la trasparenza venga messa da parte come se non fosse importante. È una decisione che minimizza il valore della democrazia, come se la possibilità per i cittadini di farsi sentire contasse meno di un
evento che porta gente a fare un giro in macchina.
È frustrante pensare che, in un momento in cui abbiamo bisogno di più partecipazione e trasparenza nelle istituzioni, l’amministrazione abbia scelto di ignorare una proposta che avrebbe potuto dare voce a molte persone. Le decisioni politiche non dovrebbero basarsi su logiche di visibilità a breve termine o sul favore a eventi che piacciono alla massa, ma dovrebbero servire al bene comune e rafforzare la partecipazione di tutti.
Anche se questa scelta ci ha lasciati amareggiati, le ACLI e tutti i cittadini che credono nella forza della democrazia continueranno a lottare per i propri diritti e a cercare spazi di partecipazione.
Non possiamo lasciare che una decisione amministrativa senza giustificazione soffochi la nostra voglia di fare sentire la nostra voce. La democrazia è un diritto, e ogni cittadino ha il diritto di partecipare.
Perciò, esprimiamo il nostro disappunto verso questa decisione che non solo limita un'iniziativa importante, ma rischia anche di minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Chiediamo all’amministrazione di considerare seriamente quanto avvenuto e di dare spazio a tutte le forme di partecipazione, a prescindere da chi le organizza o dal tipo di evento che esse coinvolgono. La
democrazia non deve essere un privilegio, ma un diritto che deve essere garantito a tutti.
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