Nel silenzio dei media e del dibattito pubblico è stata approvata dalla Camera nei giorni scorsi la cosiddetta legge-sicurezza. Si aumentano le pene per reati già codificati e si disegnano nuove fattispecie di reato. È una “summa” repressiva che criminalizza le lotte sociali, con particolare accanimento verso lavoratrici e lavoratori, ambientalisti, migranti, detenuti, madri detenute, chiunque protesti contro le scelte del governo. Si vuole condizionare la libertà di espressione e impedire il pacifico conflitto sociale che è un cardine della democrazia costituzionale. La legge è un tassello evidente di un disegno più generale teso a stravolgere lo stato di diritto.
ACLI CHIVASSO
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