(Di questi tempi 288)
Viviamo immersi in una realtà complessa. Non sempre troviamo un nesso tra i fatti. Da dove proviene quel gran puzzo della politica?
Trump ha introdotto nel dibattito politico insolite sensazioni organolettiche. A Bra non l’hanno ancora contattato. Però lui è geniale. Non più il bacio della pantofola, che rimanda al buon tempo antico, ma il sempre eccitante bacio del culo. Infatti ci fa esperimentare concretamente il disprezzo che nutre per il prossimo. Il Puzzolone ha desiderato che tutti ambiscano a baciarglielo, perché è la sua terra rara. E non si capacita, che tanti leaders lo rifiutino. Bergoglio ha dichiarato di preferire una tosta bagna cauda. Mi sento molto papista.
Invece la nostra Mieloni, che è politica dal gran fiuto, ha fatto il diavolo a quattro pur di baciargli il culo. Colpito e affondato! Perché lui è il suo uomo ideale. Dunque non l’ha baciato per bieco opportunismo, per qualche dazio in meno. È che sono omologhi. A lei piace perché è gallo, gaglioffo, omofobo, irriverente, dispregiatore del prossimo, nemico dei poveri, incolto, ricco, conservatore, devoto. Si strusciano a vicenda, politicamente parlando, anche se è lei a baciare il culo a lui. Il fascino perverso della sottomissione.
Vi ho fatto toccare con mano l’odore della politica: leccare il culo ai potenti. E la Mieloni, che di fiuto se ne intende, ce lo porta in casa. Per lei è meglio dipendere da un folle, piuttosto che essere partecipe dell’Europa. Quel gran genio della Mieloni!
Insieme a te non ci sto più, perché non sai di mughetto come mia zia.
Saprà la sinistra sinistrata cambiare il profumo della storia? Comunque anche dal letame può nascere un fior.