Qualche tempo fa, tra le bancarelle polverose di un autunnale mercatino delle pulci, sono stato rapito da una scatola. Il suo essere insolito, una semplice scatola “da niente” posta ai margini di una tavolo, sul quale riversava “la roba” più svariata, mi aveva rapito… e, fu forse la gratitudine per averla sottratta, anche solo per un attimo, all’indifferenza del tempo, che svelandomi il suo segreto, colorò l’aria con il suono dello stupore: un carillon!!!
In fondo, forse proprio queste “sudate carte notturno” di Carlo sono come il carillon: con una propria voce melodica sottraggono, anche solo per un attimo, il tempo e l’esperienza all’oblio, restituendone la trasparenza del senso… e, forse, come è proprio per quel linguaggio singolare che è la poesia, liberandosi nell’esperienza oltre il limite del concetto, restyituisce alla parola la dignità dell’emozione, del coinvolgimento, dell’esistenza!
Presentazione di Salvatore Galluzzo della raccolta di poesie “Muri e/o ControMuri” di fra Carlo.