Morto un papa se ne fa un altro? Non siamo cinici. Questo papa ne valeva 100. Non sarebbe durato più di un anno, dicevano i medici. Forse pensava di ritirarsi. Però già ora ci manca. Ci manca quel suo coraggio unico di proporre la misericordia di Dio senza il contagocce, come solita usa la chiesa. Ha avuto il coraggio di dire quello che pensava. E a volte si dissentiva da lui nella libertà dei figli di Dio, perché questo papa accettava le critiche senza alzare i muri della scomunica. In vaticano era un elefante dentro una cristalleria. Abitava a S.Marta. Ha osato porre le domande, che tutti ci siamo posti: la chiesa ha bisogno di una banca? Chi sono io per giudicare? Perché non si vuole la pace? Perché non volete accogliere i poveri? Ai preti: siete troppo mondani? Era un papa riformista con il vangelo aperto tra le mani. Francesco il suo nome.
In particolare voglio ricordare le risposte a margine del documento “Fiducia Supplicans”. La Rivelazione è vincolante, ma la chiesa deve essere umile, per crescere nella sua comprensione. I cambiamenti culturali possono aiutarci a esprimere meglio la sua ricchezza. In ogni caso il magistero non è superiore alla Parola di Dio.
Nel rapporto con le persone non si deve perdere la carità pastorale, anche perché la vita della chiesa scorre attraverso molti canali, oltre quelli normativi. La chiesa deve imparare a dare molto spazio all’amore incondizionato di Dio. I doni, che i sacerdoti ricevono dallo Spirito Santo, sono aiuti per la vita delle persone.
Questo è stato papa Francesco.
(Di questi tempi 289)
Avvertito della sua morte, avevo scritto a caldo 2 righe 2 sul nostro papa. Ora prolungo la riflessione sul piano planetario, perché questo è stato l’ambito della sua azione pastorale. Però Bergoglio non ha mai pensato di possedere le chiavi del mondo, e neppure quella della porta del Vaticano. Non ha mai dichiarato di dare le carte, o di mettere in riga il prossimo. Tuttavia si è battuto come un leone, per interpretare il cambio di scenario della storia, spingendo la chiesa nelle periferie del mondo. La chiesa in uscita. Questo è il tentativo di novità che ha portato. Ha rotto degli schemi precostituiti, delle consuetudini. Pensate solo al cambiamento di una chiesa sinodale da lui voluta. Una manna per i laici. E altri effetti. Decentramento del cristianesimo romano, per valorizzare là dove rifiorisce la fede. Contro l’economia che uccide. In favore dei migranti. Contro la cultura dello scarto. Contro la distruzione ecologica della terra. Per un mondo più fraterno. Riconciliazione tra le religioni. La pace prima di tutto. La spiritualità del cuore di Gesù. Offrire speranza. Ascoltare Dio prima della chiesa.
È stata una voce nella notte, sotto una pioggia insistente, nel pieno infuriare del covid, legato al palo della croce. In solitudine, seppure amatissimo delle folle bisognose della misericordia divina.
Per i potenti era un dito nell’occhio. E infatti l’ordine del giorno è di far passare la nottata. Stemperare, stemperare, stemperare. Interventi di una ipocrisia oscena da parte dei leaders mondiali e non, ben disposti a divinizzarlo subito, pur di chiuderlo in una cassa. Era nostro amico, ma mettiamoci una pietra sopra, così quelle iene hanno dichiarato. Attenzione all’operazione tomba vuota! Da qualche altra parte risorgerà il suo spirito.