(di questi tempi 271)
La ricchezza non ti fa ricco. I primi a saperlo sono i ricchi. E infatti si gettano ingordi sul potere. Avete mai contato quanto sono le persone benestanti in politica? E pensate che sentano la mission di impegnarsi per il bene comune, piuttosto che per i loro compagni di merenda? Un ricco difficilmente riesce a calarsi nella condizione dei poveri. Ne abbiamo avuto un esempio eloquente con il nostro Cav Mano Morta, un pacco in faccia della buona politica.
E ora, per la lungimiranza della politica alla vaccinara, dobbiamo sorbirci il duo Trump-Musk. Cavoli amari. Trump ha deciso di annettersi la Groenlandia. Musk si accontenta di usare il cielo come cortile di casa. Il mondo è della tecno-destra. Non è una novità. Già il nazifascismo era affascinato dalla possibilità di sottomettere l’umanità con la scienza, usando con l’altra mano la tradizione quale specchietto per le allodole.
La Mieloni guarda incantata il duo Trump-Musk, sognando di limonarseli tutti e due. Alla faccia della vergogna di coltivare rapporti privilegiati con i poteri forti! Una brutta politica da venduti. Vassalli, valvassori, valvassini, e servi della gleba noi. Le gazzette nazionali faranno trombette festose nel raccontarci i risvolti positivi del triangolo amoroso. I veri destroni dovrebbero indignarsi. Mieloni scodinzola. Ma non tutto quadra. Un brutto incendio alla celluloide di America profetizza che da ora in poi sarà più difficile raccontare bubbole. Meglio rintanarsi a Cinecittà, anche senza l’estro ariostesco di Fellini.