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ACLI CHIVASSO

Siamo tutti sommersi da un’ondata di disumanità.

(di questi tempi 274)

Scrivere la storia è valutare i fatti, interpretandoli in collegamento con quanto li ha preceduti. Si cerca di fare delle scelte di campo pertinenti.
Se sosteniamo che Trump sia un razzista, traduciamo il motivo delle sue brutali espulsioni, che fanno immensamente godere le vere destre. Perché ci sono tutti i sintomi delle deportazioni. Le due nominations sono differenti, ma il minimo comun denominatore è politicamente corretto.
Se in Italia ex-missini impacchettano i migranti, per segregarli in Albania, o peggio ancora in Libia, cosa penso? Penso a qualche rigurgito di memoria fascista. Penso ai lager.
In tutte queste situazioni noi italiani facciamo la parte di Pilato, o come nel film “Zona di interesse”. Qui non si salva nessuno. Siamo tutti sommersi da un’ondata di disumanità.
Se bolli la politica guerrafondaia di Israele di genocidio, è meglio che ti fai un’assicurazione sulla vita, o che cambi mestiere. Il fattore Shoah conta moltissimo, come è giusto che sia. Però non può giustificare ogni abominio. Di riconciliazione delle memorie è meglio neanche parlarne. La storia va avanti. Gli scenari cambiano. Le mamme invecchiano. Le memorie non si condividono. Questo è uno dei motivi di fondo delle guerre.

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